Acufeni

Cosa sono e cosa si può fare

L’acufene è la percezione di un suono in assenza di una stimolazione sonora. E’ costituito da rumori fastidiosi, a volte anche intensi, che possono essere percepiti in un orecchio, in entrambi o, in generale, nella testa. I rumori uditi sono descritti in vario modo (fischi, fruscii, soffi,crepitii…). Le cause possono essere le più varie (trauma acustico acuto o cronico, patologie dell’orecchio, farmaci ototossici…) ma nella maggior parte dei casi l’eziologia rimane sconosciuta.
L’acufene è un sintomo, non una malattia, ed i suoi effetti differiscono da un individuo all’altro. Da molti viene percepito come un rumore di fondo, che crea solo un minimo disturbo, per altri, invece, può essere altamente fastidioso e debilitante da influire su molti aspetti della vita e del benessere psicofisico. Si stima che circa il 10% della popolazione adulta ne sia affetta.

Purtroppo, a causa dell’errata convinzione che l’acufene non possa assolutamente essere curato, un gran numero di persone che ne soffre non chiede aiuto.

Invece, oggi, anche se le cause ed i meccanismi che lo generano non sono stati del tutto chiariti, è opportuno diffondere la consapevolezza che sono disponibili terapie per aiutare a superare o comunque alleviare il problema.
E’ quindi utile, in caso di acufeni, prima di tutto rivolgersi al proprio medico per escludere eventuali patologie scatenanti associate, a volte anche importanti (neurinoma, Sindrome di Menier) ed, in assenza di queste, ricorrere alla valutazione di uno specialista per la scelta della terapia più idonea.

Numerose ricerche hanno sottolineato come, nei soggetti ipoacusici che soffrono di acufeni, l’utilizzo delle protesi acustiche può condurre all’attenuazione dell’acufene stesso. Anche recentemente il Better Hearing Institute (BHI) ha pubblicato uno studio in cui è emerso che tra gli individui che soffrono di acufeni, utilizzatori di apparecchi acustici, nel 43.7% la correzione dell’ipoacusia con protesi acustiche ha contribuito ad alleviare la percezione dell’acufene. Questa percentuale e’ salita circa al 50% in coloro seguiti da professionisti qualificati che hanno eseguito una corretta misurazione della perdita uditiva e un’attenta regolazione degli apparecchi acustici.

Si e’ visto infatti che negli ipoacusici con acufeni, una protesi acustica, può rendersi utile in diversi modi:

-amplificando il rumore di fondo e quindi le informazioni sonore che giungono al cervello rendendo l’acufene meno percepibile
-migliorando la comunicazione, riducendo i livelli di stress e ansia che normalmente esacerbano l’acufene
-aiutando a compensare le perdite uditive
-migliorando la percezione dei suoni esterni, l’udibilità della voce e dell’ambiente esterno portando ad una deconcentrazione dai propri acufeni

 

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